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Ogniqualvolta la nostra ragione (lente frangibile, è vero, ma pur sempre capace di correggere qualche diottria) ci mostrerà l’inappellabile nudità del re, volere ad ogni costo decantare l’ineguagliabile pregio del suo inesistente abito, e, come se non bastasse, volerlo a discapito dei millenni trascorsi senza riuscire a mettergliene addosso uno che minimamente si attagli alla sua regalità, sarebbe assurdo. Dio non voglia che sia questa l’ultima delle assurdità (dalla prefazione di Salvatore Colletta Drago).
Le incongruenze della fede in un dio creatore esposte attraverso l'analisi ragionata di cinque assurdità.
Giorgio Armato (Palermo, 1969), Ph.D., ha conseguito la laurea in filosofia (1993) e il dottorato in Estetica e Teoria delle Arti (2008) presso l'Università degli Studi di Palermo; nel 1996 si è diplomato in pianoforte al Conservatorio 'V. Bellini' di Palermo. Ha svolto un'intensa attività di ricerca nelle università tedesche di Tübingen e di Erlangen, pubblicando sia monografie, sia articoli specialistici su journals internazionali nell'ambito della filosofia antica e dell'estetica musicale. Attualmente insegna filosofia e storia nei licei.
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