Rotate screen
Dalla lunga intervista che Lia Chiaromonte (immaginaria scrittrice, ormai ottantenne) rilascia a Margherita, emergono la sua giovinezza nella disperata Berlino nazista, un grande amore adolescenziale, la violenza e la disperazione di un vissuto personale che non ha mai smesso di interrogare la vita e l’arte, alla ricerca del significato delle cose. Margherita, seconda voce narrante, è una donna senza una direzione, priva di quelli che sono considerati i valori del mondo civile, e, per conseguenza, anche dei suoi più diffusi preconcetti. Sono tuttavia proprio la sua ferocia e il suo sdegno a fornire a Lia la chiave interpretativa che cercava. Fino a un’imprevedibile redenzione.
L’amicizia tra un’anziana scrittrice di successo e una giovane disadattata redime ciò che non poteva essere redento. - Pubblicato in collaborazione con Lamantica Edizioni.