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La protagonista si trova a fare i conti con due epoche che si fondono, quella del dopoguerra (ricostruita attraverso la memoria sensoriale empirica) e quella tecnologica e virtuale dei giorni nostri (vissuta con le difficoltà della famiglia di appartenenza). La sua personalità vivace e passionale la porterà a confrontarsi con l’omofobia e il sessismo, fino a immaginare un’utopia tra ricordi, déjà-vu e continui colpi di scena. Un intrigo che unisce vita vissuta e fantasia per parlare del nostro presente.
Dagli stati alienanti, vissuti come sensazione dermica, alla surrealtà del quotidiano attraverso una serie di esperienze.
Fausta Barile (Milano, 1970), dopo aver frequentato il DAMS di Bologna inizia a scrivere e si sperimenta come critica d’arte per mostre e riviste. Dopo due pagine su un Oscar per un concorso di poesia (1996) ha pubblicato “Antiumano” (2017), “Unico moto” (2018) e “Se solo fosse umano” (2022).
Calibano Editore