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Un anziano che vive appartato in un casolare dell’Appennino prova a scrivere la storia della sua famiglia tra la difficoltà di fare i conti con la propria memoria e le continue, moleste interferenze dei suoi inquilini e di una giovane misteriosa. La sua è stata una famiglia importante nell’Italia del Novecento, con profonde radici nel potere, prima durante il regime fascista, poi negli anni della ricostruzione e del boom economico, e solo attraverso ardui ed enigmatici colloqui con i suoi fantasmi l’uomo, forse, si avvicinerà alla verità.
Uomini e spettri a volte si confondono: puzza di morte l’esistenza, e parimenti capita talvolta che la morte imiti la vita.
Stefano Testa (Roma 1949), da sempre vive nei pressi di Porretta Terme. Redattore nello storico programma Rai “Gli eroi di cartone”, bibliotecario, addetto stampa, musicista, attualmente gestisce un cinema ed è amministratore del frequentatissimo “Bar Diavolo” su Facebook. Il suo concept album Una vita, una balena bianca e altre cose (1977) è considerato un piccolo gioiello del progressive rock italiano. Sono seguiti Il silenzio del mondo (2012) e Andrea il Traditore (2016).
Ha pubblicato una raccolta di racconti (Qui, a farci quel vento, Prospero 2018) divisa in due volumi (“La guardiana” e “La grazia”).
Calibano Editore
